di Daniele Camoni e Paola Pannia
Abstract: Questo articolo si inserisce nel dibattito sulle politiche di esternalizzazione annunciate, elaborate e implementate, in Europa e altrove, con l’obiettivo di indagarne modalità e implicazioni, soprattutto per ciò che concerne il rapporto giudici-legislatori. L’analisi si concentra sulle misure di esternalizzazione delle frontiere approvate in Regno Unito e Australia, al fine di cogliere somiglianze e differenze nelle strategie sostanziali, nei meccanismi procedurali e nei discorsi usati dai rispettivi governi per arginare, ridimensionare o escludere il controllo giudiziario. Le evidenze mostrano come le divergenze in punto di cornice costituzionale e contesto istituzionale risultino decisive nel configurare l’assetto dei rapporti giudici-legislatori sullo sfondo delle politiche di esternalizzazione delle frontiere.
Abstract: Although they may appear as an old tool, externalization policies are more and more vowed, designed and implemented by governments in Europe and beyond. This paper contributes to the debate by exploring what are the main implications of those policies on the relationship between judges and legislators. The analysis looks at externalization measures approved in the United Kingdom and Australia, to capture similarities and differences of substantial strategies, procedural mechanisms and discourses deployed by respective governments to reduce, short-circuit or exclude judicial control. Findings show that different constitutional frameworks and institutional contexts play a big role in shaping the relationship between judges and legislators against the backdrop of externalization policies.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"