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Fascicolo n. 2/2025

Il trattenimento dello straniero in Albania ex art. 14 D.Lgs. 286/1998 alla luce delle nuove norme del decreto-legge n. 37 del 2025

di Roberto Cherchi 

Abstract: Il decreto-legge 37/2025, che consente il trasferimento di stranieri dai CPR italiani alla struttura per il trattenimento in Albania, presenta alcune criticità. Non si indicano i criteri per l’esercizio del potere. Inoltre, il trattenimento in Albania incide sull’esercizio di alcuni diritti fondamentali. La Corte di cassazione ha chiesto alla Corte di giustizia se questa normativa sia conforme alla direttiva europea “rimpatri”. In via subordinata, si è domandato se la norma che esclude il rientro in Italia dello straniero che in Albania abbia presentato una domanda di protezione internazionale, sia compatibile con l’art. 9 della direttiva “procedure”, che consente allo straniero di rimanere sul territorio dello Stato dopo la presentazione della domanda di asilo. La risposta ai due quesiti sembra dipendere dalla pensabilità della “finzione di territorialità”, che per l’autore è da escludere perché in contrasto con consolidati principi di diritto internazionale, di diritto dell’Unione europea e della Costituzione.

Abstract: Decree-Law 37/2025, which enables the transfer of foreign nationals from Italian CPRs to detention facilities in Albania, presents several critical issues. The criteria for exercising this power are not specified. Furthermore, detention in Albania affects the exercise of certain fundamental rights. The Court of Cassation has asked the Court of Justice whether this legislation complies with the European ‘Return’ Directive. Alternatively, it has asked whether the rule excluding the return to Italy of foreigners who have applied for international protection in Albania is compatible with Article 9 of the ‘Procedures’ Directive, which allows foreigners to remain in the territory of the State after submitting an asylum application. The answer to the two questions seems to depend on the plausibility of the ‘fiction of territoriality’, which, according to the author, should be ruled out because it conflicts with established principles of international law, European Union law and the Constitution.

L’accoglienza dei richiedenti asilo nella direttiva 2024/1346. Profili di continuità, qualche luce e persistenti ombre

di Francesca Biondi Dal Monte 

Abstract: Il saggio analizza la nuova direttiva accoglienza (direttiva UE 2024/1346 recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale), adottata nell’ambito del Patto sulla migrazione e l’asilo, mettendo in luce la dimensione spaziale e quella materiale dell’accoglienza e cioè, rispettivamente, il legame tra servizi e territorio nazionale (o parti del territorio) e le tipologie di prestazioni e servizi offerti. Una particolare attenzione è dedicata alle limitazioni nell’accesso al sistema di accoglienza e al trattenimento dei richiedenti asilo, tra dilatazione dei relativi presupposti ed extrema ratio della privazione della libertà personale, con riferimenti anche alla disciplina italiana. Le previsioni in tema di istruzione, accesso al lavoro e piani di emergenza costituiscono alcune luci in un quadro tuttora caratterizzato da persistenti profili critici. Il lavoro evidenzia altresì le varie fasi di attuazione del Patto sulla migrazione e l’asilo e le sfide che attendono gli Stati membri.

Abstract: The essay analyzes the new Reception Directive (Directive UE 2024/1346 laying down standards for the reception of applicants for international protection), adopted within the framework of the Pact on Migration and Asylum. It highlights the spatial and material dimensions of reception – namely, the link between services and national territory (or specific areas within it) and the types of benefits and services offered. Particular attention is given to the limitations on access to the reception system and the detention of asylum seekers, focusing on the expansion of the related prerequisites and the principle of personal freedom deprivation as a last resort, with references also to the Italian legislation. The provisions on education, access to employment, and emergency plans represent some positive aspects in a framework still characterized by persistent critical issues. The various stages of implementation of the Pact on Migration and Asylum are also addressed together with the challenges that the Member States are facing.

La procedura di trasferimento alle frontiere interne nella riforma del codice Schengen alla prova della Carta dei diritti fondamentali

di Francesca Di Matteo

Abstract: Tra le modifiche apportate dal regolamento (UE) 2024/1717 al codice frontiere Schengen figura l’introduzione di una procedura per il trasferimento dei cittadini di Stati terzi rintracciati lungo le frontiere interne, volta a offrire un’alternativa strutturata alle prassi delle riammissioni informali e al frequente ripristino dei controlli. Muovendo lungo la sequenza procedimentale che precede e segue l’adozione del provvedimento di trasferimento, il saggio indaga la compatibilità del nuovo meccanismo con la Carta dei diritti fondamentali, in particolare con gli articoli 7 e 8 – attesa la possibilità di fondare la decisione su un trattamento automatizzato di dati personali – e con l’articolo 47, cui si ricollega l’esigenza di assicurare un ricorso effettivo. In tale prospettiva, si valorizza altresì il nesso tra l’obbligo per l’amministrazione di motivare le proprie decisioni, quale espressione dell’art. 41, e il diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva, evidenziando come l’equilibrio tra sicurezza e diritti fondamentali esiga oggi una lettura congiunta degli articoli 41 e 47, nella forma di una simbiosi necessaria: due volti di un Giano Bifronte a presidio dello Stato di diritto.

Abstract: Among the amendments introduced by Regulation (EU) 2024/1717 to the Schengen Borders Code is the introduction of a procedure for the transfer of third-country nationals apprehended at internal borders, intended to offer a structured alternative to informal readmission practices and the recurrent reintroduction of border controls. Following the procedural sequence both preceding and following the adoption of the transfer decision, the article assesses the compatibility of the new mechanism with the Charter of Fundamental Rights, in particular with Articles 7 and 8 – given the possibility of basing the decision solely on the automated processing of personal data – and with Article 47, which enshrines the right to be afforded effective judicial protection. In this context, the analysis also highlights the connection between the administration’s duty to provide reasons, as an expression of Article 41, and the right to be afforded effective judicial protection, arguing that the balance between security and fundamental rights now calls for a joint reading of Articles 41 and 47 as a necessary symbiosis: two faces of a Janus standing guard over the rule of law.

Minori migranti: vulnerabilità specifiche e inclusione nel contesto europeo

di Cinzia Valente 

Abstract: Il presente contributo intende svolgere alcune riflessioni sulla condizione del minore straniero non accompagnato e le criticità che il sistema italiano e francese affrontano nella sfida all’accoglienza dei minori migranti. In particolare, vengono messe in luce le caratteristiche della evoluzione normativa nei due sistemi che hanno, nel tempo ed in varia misura, cercato di bilanciare esigenze di controllo dei flussi di migratori e strumenti di tutela del minore; tensione che ha caratterizzato anche le procedure di accertamento dell’età, quale condizione di accesso alla tutela di favore. Alcune riflessioni conclusive evidenziano come alcune ambiguità unitamente alle carenze strutturali dei sistemi possano gravemente indebolire gli strumenti di protezione del minore migrante e danneggiare una politica di inclusione appropriata.

Abstract: This contribution aims to analyse the legal condition of unaccompanied foreign minors, focusing on the challenges faced by the Italian and French legal systems in responding to the complex task of receiving and protecting migrant children. Particular attention is given to the evolution of legislation in both jurisdictions, which – over time and to varying extents – have attempted to reconcile the imperative of migration control with the duty to safeguard the rights of the child. This inherent tension is especially evident in age assessment procedures, which operate as a threshold requirement for accessing protective measures. The final reflections underscore how certain legal ambiguities, compounded by structural weaknesses in both systems, risk seriously undermining the effectiveness of child protection frameworks and compromising the development of inclusive and rights-based migration policies.

Accesso protetto al territorio dell’Unione europea: luci e ombre del nuovo quadro in materia di reinsediamento e ammissione umanitaria

di Adele Del Guercio

Abstract: Il contributo si sofferma sul nuovo quadro dell’Unione europea in materia di reinsediamento e ammissione umanitaria, che costituisce uno dei tasselli della riforma del sistema europeo comune di asilo conclusasi nella primavera 2024. L’analisi parte dalle azioni intraprese dall’Unione a partire dai primi anni Duemila per la determinazione di canali di accesso protetto, per poi concentrarsi sul regolamento (UE) 2024/1350, che ha disciplinato le fattispecie del reinsediamento, dell’ammissione umanitaria e di quella di emergenza. Vengono prese in esame le categorie di persone che possono beneficiare del trasferimento negli Stati membri, le clausole di esclusione, le procedure che sono state previste. Vengono svolte alcune considerazioni complessive sulla necessità di prevedere canali di accesso protetto al territorio statale e sulle criticità del quadro normativo di cui si è dotata l’Unione.

Abstract: This contribution focuses on the new European Union (EU) Resettlement and Humanitarian Admission Framework, one of the key pieces in the reform of the Common European Asylum System that was concluded in spring 2024. The analysis takes as its starting point the programs undertaken by the EU since the early 2000s to determine protected access channels, and then focuses on Regulation (EU) 2024/1350, which has regulated particular cases of resettlement, humanitarian admission and emergency admission. The paper examines categories of people who can benefit from transfer to Member States, as well as exclusion clauses and procedures of entry. Some general observations are made about the need to provide protected access channels to States’ territory, and about critical issues in the regulatory framework that the EU has equipped itself with.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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