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Archivio saggi e commenti

Fascicolo 2021/3

L’affaire Shalabayeva, ovvero l’espulsione come paravento ad una extraordinary rendition. Profili penali. Nota a Tribunale di Perugia, sent. 14 ottobre 2020, dep. 8 gennaio 2021, Pres. Narducci, est. Narducci, Avella, Albani

di Laura Ricci e Antonio Vallini

 

Abstract: Il contributo ripercorre sinteticamente i principali profili penali della sentenza con la quale il Tribunale di Perugia ha condannato, in primo grado, i pubblici ufficiali coinvolti nel sequestro e nella consegna alle autorità kazake di Alma Shalabayeva e Alua Ablyazov, moglie e figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, avvenuti nel maggio del 2013. Inoltre, si propone un inquadramento penalistico dei fatti differente rispetto a quello adottato; si suggerisce, infatti, una prospettiva interpretativa tesa a rispecchiare più efficacemente la gravità degli episodi di extraordinary rendition attraverso la valorizzazione, in particolare, delle potenzialità della fattispecie plurisoggettiva eventuale e del delitto di tortura.


Abstract: The paper summarizes the main criminal profiles of the sentence with which the Court of Perugia has condemned, in first instance, public officials involved in the kidnapping and delivery to the Kazakh authorities of Alma Shalabayeva and Alua Ablyazov, wife and daughter of Kazakh dissident Mukhtar Ablyazov, occurred in May 2013. In addition, it proposes a different criminal law framework of the facts compared to the one adopted, suggesting an interpretative perspective aimed at reflecting more effectively the seriousness of the episodes of extraordinary rendition through the enhancement, in particular, of the potential of the joint criminal enterprise and of the crime of torture.

Garanzie informative e partecipative del richiedente protezione internazionale e limiti al sindacato giurisdizionale nella procedura di ripresa in carico di cui al reg. (UE) n. 604/2013. Nota a margine dei rinvii pregiudiziali alla Corte di giustizia

di Alessia Di Pascale

 

Abstract: Nonostante l’ampio ricorso, nell’attuazione del reg. (UE) n. 604/2013, alla c.d. procedura di ripresa in carico, le previsioni contenute nel regolamento presentano numerose incertezze interpretative. Diversi rinvii pregiudiziali sono pertanto stati sollevati nel 2021 dalle Corti italiane in relazione al margine di apprezzamento spettante all’autorità giudiziaria nell’ambito del ricorso avverso la decisione che dispone il trasferimento. Tra questi, la Corte di cassazione, il Tribunale di Milano e il Tribunale di Trieste hanno richiesto chiarimenti con riferimento alla possibilità di invocare il mancato rispetto delle garanzie informative e partecipative dei richiedenti, nel contesto delle procedure di ripresa in carico, considerata la diversità di orientamenti e soluzioni riscontrabili nella recente giurisprudenza di legittimità e di merito. Le questioni sottoposte consentiranno alla Corte di giustizia di offrire ulteriori elementi chiarificatori, rispetto alla precedente giurisprudenza, in merito alla portata di tale ricorso, e alla possibilità di invocare motivi procedurali.

Abstract: Despite the extensive recourse, in the implementation of Regulation (EU) no. 604/2013, to the so-called take-back procedure, the provisions contained in the regulation present various interpretative uncertainties. Several references for preliminary rulings were therefore raised in 2021 by the Italian Courts in relation to the margin of appreciation due to the judicial authority in the appeal against the decision ordering the transfer. Among these, the Court of cassation, the Court of Milan and the Court of Trieste have requested clarifications with reference to the possibility of invoking the failure to respect the information and participation guarantees of the applicants, in the context of the take-back procedures, given the different orientations and solutions found in the recent case law of legitimacy and merit. The questions submitted will allow the Court of Justice to offer further elements of clarification, following the previous case law regarding the scope of the appeal, and the possibility of invoking procedural grounds.

La regolarizzazione straordinaria del 2020: una prima analisi

di Vitaliana Curigliano e Francesco Mason

 

Abstract: Il contributo vuole offrire una prima analisi del provvedimento straordinario di emersione dei rapporti di lavoro irregolari approvato dal Governo col decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Rilancio) nel contesto della crisi sanitaria ed economica dovuta alla pandemia. Alla premessa sulla genesi della misura e all’illustrazione delle modalità di accesso alle diverse procedure di regolarizzazione previste, segue l’analisi dei dati ufficiali – raccolti dalla campagna Ero straniero – relativi allo stato di avanzamento dell’esame delle domande, da cui emergono gravi ritardi in tutt’Italia e tempi di finalizzazione lunghissimi, con conseguenze negative sulla vita di lavoratori e lavoratrici in attesa di conoscere l’esito della propria domanda. Una misura straordinaria pensata in un contesto di emergenza sanitaria e sociale, si è rivelata, a oltre un anno dalla sua approvazione, poco efficace a causa di alcuni limiti contenuti nella norma e delle numerose difficoltà emerse a livello amministrativo.

Abstract: This paper provides an early analysis of the regularisation of irregular employment adopted by the Government in May 2020 in the context of the Covid-19 emergency. After a short description of the origin of the Government’s measure and the regularisation procedures and requirements, the official data on application processing provided by the Ministry of the Interior are analysed. An alarming picture emerges in all the country, with massive delays, massive backlog and lengthy finalisation, which adversely impact the lives of workers awaiting the outcomes of their applications. A full year after its adoption, a special measure that should have provided a response to a health and social emergency, is still ineffective owing to its own shortcomings and administrative obstacles.

Il nuovo Piano nazionale SAR 2020 ed i soccorsi in alto mare, tra prassi operative e diritto internazionale

di Fulvio Vassallo Paleologo

 

Abstract: Nel mese di febbraio del 2020, con un decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti De Micheli allora in carica, è stato pubblicato il nuovo «Piano nazionale per la ricerca e il salvataggio in mare» . Nella parte introduttiva del Piano si fa espresso riferimento alle metodologie tecnico-operative contenute nel manuale IAMSAR, adottato dall’IMO nel 1999, ed alle principali Convenzioni internazionali di diritto del mare. Si stabilisce che l’obbligo giuridico del soccorso richiede una precisa responsabilità ed un impegno di coordinamento per le autorità statali. Il Piano dedica la maggior parte delle sue previsioni alle attività SAR nelle acque territoriali italiane, ma nella versione più recente ha ampliato le prescrizioni relative ad attività SAR in acque internazionali, anche con specifico riferimento ai fenomeni migratori. In questo commento tracceremo le linee fondamentali delle prassi operative previste dal nuovo Piano, con particolare riferimento alle attività di ricerca e soccorso in alto mare, alla luce del principio di gerarchia delle fonti stabilito dall’art. 117 della Costituzione e ribadito dalla Corte di cassazione nel caso Rackete. Si tratta di valutare le prescrizioni del nuovo Piano e le prassi corrispondenti in modo da garantire l’esercizio effettivo della giurisdizione ed il pieno rispetto delle Convenzioni internazionali di diritto marittimo e della Convenzione di Ginevra sui rifugiati.


Abstract: In February 2020, the new «National Plan for Search and Rescue at Sea» was published in a decree by the then Minister of Infrastructure and Transport, De Micheli. The introduction to the Plan makes express reference to the technical-operational methodologies contained in the IAMSAR handbook, adopted by the IMO in 1999, and to the main international conventions on the law of the sea. It establishes that the legal obligation of rescue requires a specific responsibility to be assigned, alongside a commitment to coordinate operations for state authorities. The Plan dedicates most of its provisions to SAR activities in Italian territorial waters, but its most recent version has expanded requirements regarding SAR activities in international waters, including specific references to the phenomenon of migration. This commentary will outline the basic guidelines of the operational practices provided for in the new Plan, with particular reference to search and rescue activities on the high seas, through the lens of the principle of the hierarchy of legal sources established by art. 117 of the Constitution and confirmed by the Court of cassation in the Rackete case. It is a matter of evaluating the requirements of the new Plan and its corresponding practices, in order to ensure the effective exercise of jurisdiction and full compliance with the international conventions of maritime law and the Geneva Convention on refugees.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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