>

Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 1, 2018

L’interazione tra accordi internazionali dell’Unione europea ed accordi conclusi dagli Stati membri con Stati terzi per il contrasto dell’immigrazione irregolare

di Federico Casolari

 

Abstract: Questo lavoro intende contribuire a fare luce sulle interazioni tra gli accordi conclusi con Stati terzi in materia di contrasto all’immigrazione irregolare da parte dell’Unione europea, da un lato, e dei suoi Stati membri, dall’altro, cercando di delinearne una fenomenologia di massima ed illustrando quali soluzioni possono applicarsi per risolvere le possibili antinomie da esse prodotte. A questo proposito, definito l’ambito ed il piano d’indagine (par. 1), ed una volta richiamata la cornice normativa e giurisprudenziale di riferimento – il paradigma, per così dire – per la definizione dei rapporti tra accordi conclusi con Stati terzi dagli Stati membri e dall’Unione nel medesimo ambito sostanziale (par. 2), si guarderà a come tale paradigma trovi applicazione nel contesto della politica di contrasto all’immigrazione irregolare, ed in specie nell’ambito della politica di riammissione (par. 3), anche alla luce dei trend più recenti, caratterizzati da uno spiccato ricorso a meccanismi informali di cooperazione tanto a livello nazionale quanto sul piano sovranazionale (par. 4). Una sintesi dei principali risultati dell’indagine è poi contenuta nell’ultima sezione (par. 5).

Abstract: This paper tries to shed light on the interplay between Member States (MSs) agreements and EU agreements concluded with third countries to fight against irregular migration, proposing a general taxonomy of relevant relationships and illustrating some solutions to overcome possible inconsistencies and clashes among the two different sets of rules. To this end, after some introductory remarks (Section 1), the general paradigm governing the interaction of EU agreements with MSs’ agreements adopted in the very same subject-matter is illustrated (Section 2). Then the analysis moves to the application of such a paradigm to the specific context of the migration policy, with particular reference to the return and readmission policy (Section 3), also in the light of the most recent trends showed by relevant practice, which seem to suggest a significant shift by both the Union and its MSs towards a more pragmatic and informal approach (Section 4). The main outcomes of this legal analysis are summarized in Section 5.

La riforma del sistema Dublino: laboratorio per esperimenti di solidarietà

di Laura Rizza

 

Abstract: Il saggio propone l’analisi dell’attuale processo di riforma del regolamento Dublino attraverso una disamina dettagliata della proposta della Commissione europea del maggio 2016 e del Progetto di relazione del Parlamento europeo votato in seduta plenaria a Strasburgo il 16 novembre 2017. Lo studio delle diverse posizioni delle due istituzioni europee – quella conservatrice della Commissione e quella di rottura con il passato e ambiziosa del Parlamento europeo – è anche occasione per riflettere circa i deficit strutturali del regolamento Dublino e i possibili scenari futuri.

Abstract: The essay proposes the analysis of the current reform process of the Dublin Regulation through a detailed study of the proposal issued by the European Commission on May, 2016, and the draft report issued by European Parliament, voted in plenary session in Strasbourg, on November 16th, 2017. The analysis of the two different positions taken by the European institutions – the conservative one proposed by the Commission, and the breaking with the past attitude of the Parliament – represented an opportunity to observe the structural inadequacy of the Dublin Regulation and possible future scenarios.

La protezione umanitaria nel sistema giuridico italiano

di Nazzarena Zorzella

 

Abstract: La protezione umanitaria, ex art. 5, co. 6 TU d.lgs. 286/98, è un istituto che esiste dal 1998, come diritto autonomo accertabile in tutte le situazioni nelle quali il permesso di soggiorno non risponda ai requisiti ordinari previsti dal TU, ma sottendano seri motivi di carattere umanitario, o derivanti da obblighi costituzionali o internazionali. Pur essendo un istituto autonomo, è stato per anni disapplicato ed ha avuto una improvvisa estesa applicazione, negli ultimi anni, all’interno del sistema della protezione internazionale, di cui ai d.lgs. 251/2007 e d.lgs. 25/2008. Il saggio si propone di cercare una definizione giuridica dei tre presupposti dell’art. 5, co. 6 TU 286/98, applicabili in ogni situazione in cui vengano in rilievo, evidenziando l’ampia platea dei diritti costituzionali ed internazionali che vanno tenuti in considerazione, escludendo qualsiasi approccio caritatevole. La conseguenza è che la protezione umanitaria non può essere ritenuta misura residuale, avendo una solida base costituzionale. Viene, inoltre, messa in discussione la giurisprudenza della Corte di cassazione su alcuni aspetti interpretativi dell’art. 5, co. 6 TU 286/98, tra i quali la ricomprensione dell’asilo costituzionale nell’ambito della protezione umanitaria, l’esclusione della povertà e dei fattori di integrazione sociale dal sistema della protezione, l’ambigua esclusione per l’instabilità politica del Paese di origine. Infine, il saggio cerca di riproporre l’autonomia dell’asilo costituzione, ex art. 10, co. 3 Cost., evidenziando le differenze rispetto alla protezione umanitaria.

Abstract: The Italian legal order provides for Humanitarian protection (art. 5.6, d.lgs. 286/98) since 1998; it is useful when – according to the personal situation – human beings do not meet the requirements foreseen by d.lgs 286/98 for the permit to stay, but there are serious humanitarian reasons, or reasons deriving from constitutional or international obligations. Not frequently applied in the past, a wide use of this legal institution happened in the last years within the system of international protection (Legislative Decree 251/2007 and Legislative Decree 25/2008). The article aims to a legal analysis of the requirements provided for humanitarian protection according to art. 5.6, d.lgs.286/98, from the perspective of constitutional and international law; it reaffirms that any charitable approach must be excluded, as humanitarian protection has a solid constitutional basis. Furthermore, the article develops a critical analysis of the Corte di Cassazione (Supreme Court) case law on the relation between asylum and humanitarian protection and on the exclusion of poverty, of social integration factors and of the political instability of the Country of origin from the protection system. In the end the article focuses on the right to asylum according to art. 10.3 of the Constitution, pointing out the existing differences with the Humanitarian protection.

L’Europa e i migranti: per una dignitosa libertà (non solo religiosa)

di Nicola Colaianni

 

Abstract: Il saggio rielabora l’introduzione al «Corso di formazione degli esponenti delle comunità religiose presenti in Italia che non hanno stipulato intese con lo Stato», svoltosi a Ravenna dal maggio al settembre 2017 su iniziativa del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno. Prendendo spunto dal cinquecentenario della Riforma luterana, esso argomenta un’analogia dei conflitti politici odierni con quelli religiosi passati e individua nella condizione dei migranti il banco di prova del valore dell’Europa unita, dato che la loro libertà, specie in materia religiosa, non è libertà a causa dell’attuale stretta securitaria che li priva di dignità.

Abstract: The paper reworks the introduction to the «training course for the exponents of religious communities presents in Italy without conventions with the State», that took place in Ravenna from may through september 2017 on initiative of the Department for the civil liberties and the immigration of the interior Ministry. Taking one’s cue from the quincentenary of lutheran Reformation, it argues an analogy of the today’s political conflicts with the religious conflicts of the past and pinpoints the immigrants condition as the test bench of the the united Europe’s value, given that their freedom, particularly in the religious field, isn’t true freedom because of the present-day security squeeze that deprives them of dignity.

Il velo islamico nel contesto giuridico europeo. Le ragioni di un conflitto

di Roberto Mazzola

 

Abstract: L’articolo intende esplorare i punti nevralgici sottesi al dibattito politico-normativo intorno al burqa, al fine di provare a comprendere quali macro problematiche sono sottese alla questione dell’uso del velo islamico nei sistemi giuridici europei.

Abstract: The article intends to explore the core issues behind the debate over 'Islamic veil' in European legal systems. Moreover, it aims at understanding the political and social reasons of such an attention with regard to the analysis of the relevant legislation and case-law.

Cerca nel sito

Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter
Please wait

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

© 2017-2023 Diritto, Immigrazione e Cittadinanza. Tutti i diritti riservati. ISSN 1972-4799
via delle Pandette 35, 50127 Firenze

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.