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Ventimiglia/Taranto andata e ritorno: evoluzioni e carenze della giurisprudenza EDU in argomento di violazioni poste in essere durante iniziative di contenimento e deterrenza dei flussi migratori nonché di strumenti finalizzati a facilitare l’allontana...

di Matteo Astuti e Anna Brambilla

 

Abstract: Con la sentenza A.E. e altri c. Italia, la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncia sulle modalità di fermo e trasferimento forzato di persone straniere all’interno del territorio nazionale, enunciando una serie di principi di grande interesse relativamente alla violazione dell’art. 3 della Convenzione. In particolare, la Corte rileva la violazione del divieto di trattamenti inumani e degradanti relativamente alle pratiche – valutate cumulativamente – di sequestro di beni personali, obbligo di svestizione e trasferimento coatto dalla città di Ventimiglia all’hotspot di Taranto e ritorno. Rileva inoltre la violazione dell’art. 3 relativamente al violento tentativo di allontanamento dal territorio nazionale di uno dei ricorrenti sulla base del Memorandum di intesa Italia-Sudan, confermando interessanti principi in tema di inversione dell’onere probatorio per le violazioni che avvengono in fase di trattenimento operato dalle forze dell’ordine. Una decisione importante che consolida anche l’orientamento della Corte riguardo alla violazione dell’art. 5 della Convenzione in ordine alla detenzione finalizzata alle procedure di rimpatrio o di screening e che si pone in una posizione diametralmente opposta rispetto a quella assunta dalla Corte con la sentenza W.A. e altri c. Italia.

Abstract: With the decision A.E. and others v. Italy, the European Court of Human Rights ruled on the practices of arrest and forced transfer of migrants within the national territory, enunciating a series of principles of great interest in relation to the violation of Article 3 of the Convention. In particular, the Court notes the violation of the prohibition of inhuman and degrading treatment in relation to the practices – assessed cumulatively – of seizure of personal property, the obligation to undress and forced transfer from the city of Ventimiglia to the Taranto hotspot and back. It also notes the violation of Article 3 in relation to the violent attempt to remove one of the applicants from the national territory on the basis of the Italy-Sudan Memorandum of Understanding, confirming interesting principles on the reversal of the burden of proof for violations occurring during detention by police authorities. An important decision that also consolidates the Court’s orientation regarding the violation of Article 5 of the Convention with regard to detention for the purpose of repatriation or screening procedures and that takes a diametrically opposed position to that taken by the Court in W. A. and Others v. Italy.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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