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Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 2, 2023

Governance migratoria e protezione delle vittime di tratta tra narrazioni stereotipiche e bias normativi: una seconda frontiera interna?

di Roberta Maria Aricò

Abstract: Il fenomeno della tratta di esseri umani è stato studiato per anni come un’esperienza che prevede finalità e figure specifiche e ben definite, ponendo in particolare l’accento sullo sfruttamento sessuale di donne e bambine migranti. La cristallizzazione di narrazioni stereotipiche sull’identità e le caratteristiche delle vittime nella formulazione del dettato normativo e nella sua interpretazione giurisprudenziale sul territorio italiano non è riuscita, tuttavia, ad abbracciare l’effettiva complessità della tratta, che si esplica attraverso forme di sfruttamento differenti – spesso sovrapposte – e coinvolge una varietà di soggetti diversi per genere, età, paese d’origine, orientamento sessuale e vissuto migratorio. Pertanto, c’è un elevato rischio che chi differisce dalla figura della cd. vittima ideale non solo sfugga al processo di identificazione, ma riceva anche un diniego in risposta alla propria domanda di protezione internazionale. A tal proposito, il presente articolo intende utilizzare le lenti d’analisi della letteratura socio-giuridica di riferimento per esaminare i quadri normativi, i documenti di policy, le linee guida nonché alcuni esempi offerti dalla giurisprudenza nazionale in materia di immigrazione e tratta per evidenziare l’esistenza di una seconda frontiera interna, frutto di una governance delle migrazioni forzate spesso preconcetta, faziosa e discriminatoria.

Abstract: Trafficking in human beings has been studied as a phenomenon involving specific identities and exploitative scopes, focusing mainly on the sexual exploitation of migrant women and girls. Still, the crystallisation of stereotypical narratives on victims’ identities and features affecting legal frameworks and their judicial implementation in Italy did not embrace the actual complexity of human trafficking. Indeed, this phenomenon ranges diverse – and often overlapping – forms of exploitation and involves a wide variety of victims’ profiles differing for gender, age, country of origin, sexual orientation and migratory background. As a result, those who do not fit within the so-called ideal victim model may risk being overlooked during the identification process and denied any form of international and complementary protection. Thus, the present article intends to analyse legal frameworks, policy documents, guidelines and samples of domestic case law on international protection and human trafficking through socio-legal lenses and shed light on a second internal border rising from often biased and discriminatory forced migration governance.

La riforma del processo civile e il diritto degli stranieri

di Filippo Danovi

Abstract: La riforma della giustizia civile attuata con l. n. 206/2021 e d.lgs. n. 149/2022 ha inciso sull’intero comparto della giustizia familiare e minorile, che è stato interamente rinnovato nella consapevolezza del ruolo fondamentale anche sociale spettante agli status della persona e ai diritti dagli stessi derivanti. In particolare, dalla disciplina del nuovo procedimento unitario (artt. 473-bis ss. c.p.c.) si evince che il ruolo del minore deve essere valorizzato ed elevato, nella consapevolezza che lo stesso – nei procedimenti che hanno ad oggetto i suoi diritti e interessi – non soltanto subisce gli effetti dei provvedimenti (ed è quindi sempre parte in senso sostanziale), ma può sovente divenire anche parte in senso processuale. La riforma del processo civile interessa anche il diritto degli stranieri: si segnalano in particolare l’art. 1, comma 36, l. n. 206/2021, in materia di controversie di accertamento dello stato di cittadinanza e l’art. 1, comma 27, l. n. 206/2021, che ha ridisegnato la disciplina dell’art. 403 c.c., sulle forme di intervento dell’autorità di pubblica sicurezza nelle situazioni di grave pregiudizio per il minore. Inoltre, la riforma ha un particolare impatto nei confronti dei minori stranieri, non soltanto poiché questi ultimi saranno interessati dalla prossima riforma ordinamentale (con l’istituzione di un nuovo e unitario Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie), ma anche perché il nuovo rito unitario potrà avere ricadute anche nei loro confronti. Nella molteplicità degli interventi e malgrado la diversità degli stessi, può dunque risultare utile poter individuare alcune linee direttrici che permettano di dare una lettura unitaria alle modifiche introdotte nella sfera del minore (italiano o straniero), nel segno della necessità di garantire maggiore efficienza ed effettività del giudizio nei confronti dei soggetti più fragili.

Abstract: The reform of civil justice implemented by Law 206/2021 and Legislative Decree No. 149/2022 has affected the whole family and juvenile justice sector, which has been entirely renewed in the awareness of the fundamental role, also social, due to the status of the person and the rights deriving from them. In particular, the regulation of the new unitary proceeding (articles 473-bis et seq. of the Code of Civil Procedure) shows that the role of the child must be enhanced and elevated, in the awareness that the children – in proceedings concerning their rights and interests – not only suffer the effects of the measures (and are therefore always a party in the substantive sense), but can often also become a party directly in the procedural sense. The reform of the civil process also affects the law of foreigners: in particular, art. 1, par. 36, l. no. 206/2021, concerning disputes to ascertain citizenship status, and art. 1, paragraph 27, law no. 206/2021, which redesigned the discipline of art. 403 of the Civil Code, on the forms of intervention of the public security authority in situations of serious prejudice to the child. Moreover, the reform has a particular impact on foreign minors, not only because they will be affected by the forthcoming legal reform (with the establishment of a new and unitary Court for persons, minors and families), but also because the new and unitary proceeding may also have repercussions on them. In the multiplicity of interventions and in spite of their diversity, it may therefore be useful to be able to identify some guidelines that allow a unitary reading of the changes introduced in the sphere of the child (Italian or foreign), in the sign of the need to ensure greater efficiency and effectiveness of the judgement towards the most fragile subjects.

Il termine di conclusione del procedimento amministrativo in materia di immigrazione e cittadinanza

di Alessandro Rindone

Abstract: Lo studio, partendo dall’analisi della disciplina generale sul termine del procedimento amministrativo, si prefigge di analizzare il rispetto dell’elemento temporale nei procedimenti in materia di ingresso e soggiorno di stranieri o di cittadinanza italiana, nonché le conseguenze negative che l’inerzia dell’amministrazione reca in capo agli stranieri. Si dimostrerà, infatti, come frequenti ritardi nell’agire pubblico, possono precludere l’esercizio di diritti fondamentali che spettano all’individuo in quanto tale, indipendentemente dalla propria cittadinanza. Nondimeno, si evidenzierà come tali ritardi siano dovuti principalmente all’assenza di investimenti, in termini economici e di risorse umane, nelle strutture amministrative preposte, prefigurando, in conclusione, alcune possibili soluzioni di natura amministrativa e giurisdizionale.

Abstract: This study analyses the general discipline of the conclusion of the administrative procedure and it aims to investigate the compliance of the temporal element in the field of migration and the negative consequences that the inertia of the administrative apparatus has on foreigners. In fact, it will be shown how frequent delays in public action can preclude the exercise of fundamental rights that belong to the individual as such, regardless of their citizenship. Nevertheless, it will be evident that these delays are mainly due to the lack of investment, in economic terms and human resources, in the administrative structures set up, and, in conclusion, some possible solutions of an administrative and judicial nature.

Supporto organizzato e supporto individuale a migranti non autorizzati

di Alberto di Martino

Abstract: L’articolo, muovendo da una recente sentenza in tema di aiuto all’emigrazione fornito nel contesto di reti migratorie di supporto, affronta il tema delle attività umanitarie o solidaristiche proponendo un inquadramento giuridico diverso da quello prevalente nella letteratura giuridica. Quelle attività non sono lecite perché “scriminate” ma perché non integranti, per espressa previsione legislativa, gli estremi della fattispecie tipica di favoreggiamento dell’immigrazione (o emigrazione, nel caso concreto) non autorizzata.

Abstract: Drawing on a recent decision by the Court of Cassation on the crime of facilitation of irregular migration – in particular, in the context of “ethnic networks” – the article addresses the issue of humanitarian and solidarity support to migrants. Against a widespread opinion in scholarship, it argues that rescue and humanitarian actions shall be deemed legitimate because they do not amount to the constituent elements of the offence of migrant smuggling as the scope of the criminal provision explicitly excludes them.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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