>

Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 1, 2024

D.lgs. 20/2023 e d.lgs. 152/2023: Una nuova fase degli ingressi per lavoro?

di Alberto Guariso

Abstract: L’autore esamina la produzione legislativa del 2023 in materia di ingressi per lavoro verificando se le nuove norme rispondano effettivamente alla esigenza di maggiore raccordo tra migrazioni e esigenze del sistema economico; se il conferimento di maggiori funzioni, nell’ambito della procedura di ingresso, a soggetti non istituzionali sia funzionale e sia conforme a principi di imparzialità e buona amministrazione; se l’implementazione degli ingressi fuori quota, in particolare per quanto riguarda i lavoratori altamente qualificati, sia destinata ad imprimere una svolta qualitativa e quantitativa agli ingressi per lavoro; per questi ultimi esamina in particolare la questione della libertà di accesso al mercato del lavoro successivamente all’ingresso e la questione dell’accesso al pubblico impiego.

Abstract: The author examines the legislative production of 2023 in the field of entries for work, verifying whether the new norms actually respond to the need for a greater connection between migration and the needs of the economic system; whether the conferral of greater functions, within the entry procedure, to non-institutional subjects is functional and conforms to principles of impartiality and good administration; whether the implementation of out-of-quota entries, particularly with regard to highly skilled workers, is destined to bring about a qualitative and quantitative change in the entry for work; for the latter, in particular, the issue of freedom of access to the labour market after entry and the issue of access to public employment.

Circular or temporary? Migration models in the EU, Italian and German legislation

di Michele Mazzetti

Abstract: Nel corso della storia, il numero complessivo di migranti è progressivamente aumentato. L'Unione Europea (UE) e i suoi Stati membri si sono trovati al centro di flussi migratori di varia entità causati da molteplici crisi umanitarie, economiche e ambientali. La vicinanza dei paesi europei ai punti caldi mondiali ha facilitato questi movimenti. Al fine di governare la migrazione, le politiche europee hanno adottato il modello della “migrazione circolare”. Questo articolo esamina in modo critico il modello della “migrazione circolare” nella legislazione europea, italiana e tedesca, utilizzando una prospettiva giuridica e storica per rivelare il divario fra scelte di policy e prassi legislativa. Nell’analizzare la “migrazione circolare”, l'articolo ne approfondisce la concettualizzazione in evoluzione, che affonda le sue radici negli antecedenti storici e nelle teorie economiche neoclassiche. Nonostante la divergenza rispetto alla prima teorizzazione, l’attuale nozione di “migrazione circolare” si fonda su due elementi strutturali: i benefici economici, la ripetitività del ciclo migratorio e la libertà di movimento. Il saggio approfondisce le sfide nella trasposizione normativa, rivelando il passaggio surrettizio dal modello migratorio “circolare” a quello “temporaneo”. I risultati mettono in evidenza il disallineamento tra il piano retorico e quello pratico, con la temporalità che domina le politiche e si accompagna con una predominanza degli imperativi di sicurezza, portando a una mancanza di coerenza nei quadri legislativi.

Abstract: Throughout the course of history, the global dynamics of migration have increased. The European Union (EU) and its Member States have found themselves at the centre of migration flows of varying magnitude caused by multiple humanitarian, economic and environmental crises. The proximity of European countries to the world’s hotspots has facilitated these movements. In order to govern migration, European policies have adopted an ideological model of “circular migration”. This article critically examines “circular migration” model in the EU, Italian and German Legislation, using a legal and historical perspective to reveal policy discord. In dissecting “circular migration”, the paper explores its evolving conceptualization rooted in historical antecedents and neoclassical economic theories. Despite historical divergence, contemporary “circular migration” emphasises economic benefits, repetitiveness of the migration cycle and freedom of movement. The analysis delves into challenges in regulatory transposition, revealing a shift from “circular” to de facto “temporary migration”. The findings highlight the gap between the rhetoric of “circular migration” and practical implementation, with temporality dominating policies. Security imperatives challenge theoretical paradigms, leading to a lack of coherence in legislative frameworks.

Tratta di persone, schiavitù, sfruttamento lavorativo. Le diverse forme di protezione e di tutela accordabili in considerazione della varietà delle fattispecie e dei bisogni delle persone

di Francesca Nicodemi

Abstract: Il saggio affronta il tema della tutela delle persone che vivono esperienze di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo, lavoro forzato, schiavitù o di sfruttamento lavorativo e delle possibili forme di protezione accordabili, sotto il profilo del possibile riconoscimento della protezione internazionale o di una protezione nazionale, distinguendo tra la protezione complementare riconosciuta dal nostro ordinamento nell’attuale forma della protezione speciale e gli speciali permessi di soggiorno di cui agli artt. 18 e 22 co. 12-quater del d.lgs. 286/98. L’articolo prende inoltre in esame la giurisprudenza sviluppatasi negli ultimi anni con riferimento a tali fattispecie, sia da un punto di vista della configurazione delle fattispecie penali sia, in particolare, per quel che riguarda le forme di protezione riconosciute. Inoltre si esaminano le misure adottate per la tutela e assistenza delle vittime, comprese le procedure di referral per la corretta identificazione delle vittime di tali situazioni e quelle che, in prospettiva, sembra opportuno vengano adottate per favorire il loro miglior accesso alla giustizia e alla tutela dei propri diritti. Il quadro che viene fornito è rappresentativo della complessità delle diverse situazioni riconducibili a tali fenomeni, in parte sovrapponibili e non facilmente inquadrabili in fattispecie giuridiche univoche, con la conseguente difficoltà nell’individuazione delle misure maggiormente rispondenti all’interesse delle persone.

Abstract: The article addresses the issue of assisting victims of trafficking in persons, forced labor, slavery, or labor exploitation, as well as the potential forms of protection that can be provided to them. This includes both international and national protection; particularly for what concerns the latter, it delves into complementary protection offered by Italian law and special residence permits as outlined in Articles 18 and 22, paragraph 12-quater of Legislative Decree 286/98. The article also examines case law developed in the last few years both for what concerns the criminal offences charged in such situations and the forms of protection recognized to victims. Additionally, it examines the measures adopted by the Government and those which are needed for the protection and assistance of victims of trafficking and labour exploitation. This includes referral procedures designed for the proper identification of victims and those facilitating improved access to their rights. The provided framework represents the complexity of various situations related to these phenomena, some of which overlap and are not easily categorized under specific crimes. This complexity poses challenges in identifying appropriate measures for victims’ adequate assistance and protection.

Minori stranieri non accompagnati: dalla tutela alla diffidenza. il cambiamento di prospettiva nelle riforme contenute nel d.l. 133/2023

di Ornella Fiore

Abstract: Il decreto legge 5 ottobre 2023, n. 133 ha introdotto importanti disposizioni relative ai minori stranieri non accompagnati in tema di accoglienza, accertamento dell’età e conversione del permesso di soggiorno rilasciato per minore età in permesso di soggiorno per lavoro autonomo o subordinato. In questa sede si concentrerà l’attenzione sugli ultimi due aspetti, facendo emergere le principali criticità ravvisabili nella prassi e nella nuova disciplina, anche sotto il profilo della compatibilità con i precetti costituzionali, e suggerendo possibili iniziative giudiziali per tentare di attenuarne le conseguenze deteriori.

Abstract: Decree Law No. 133 of October 5, 2023, introduced important provisions regarding unaccompanied foreign minors in the areas of reception, age verification and conversion of residence permits issued for minors into residence permits for self-employment or employment. Attention will be focused here on the last two aspects, pointing out the main critical issues detectable in the practice and in the new regulations, including compatibility with constitutional precepts, and suggesting possible judicial initiatives to try to mitigate their detrimental consequences.

Le norme sul trattamento dei dati personali dei richiedenti asilo nell’unione europea: talune criticità rispetto al caso dell’interessato minorenne

di Roberta Bendinelli

Abstract: Il contributo si riferisce alla questione del trattamento dei dati personali dei richiedenti protezione internazionale nell’Unione europea, con speciale attenzione all’eventualità in cui si tratti di soggetti minorenni. Una volta chiarita l’applicabilità, al caso di specie, del Regolamento UE 2016/679, s’osserva come non sia rispettato a pieno il principio di proporzionalità nell’accezione di cui all’art. 52, par. 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’UE – il quale principio informa, nell’Unione, la tutela del diritto alla protezione dei dati personali – ove l’interessato rivesta la qualità di richiedente protezione internazionale. Tale rilievo assume particolare importanza nel caso del trattamento di dati di persone minori d’età, per definizione maggiormente vulnerabili.

Abstract: The paper concerns the processing, in the EU, of applicants for international protection’s personal data, focusing on the case that such data refer to minors. Once examined the applicability of EU Regulation 2016/679, it is pointed out that the principle of proportionality as defined in Article 52, par. 1 of the EU Charter of fundamental rights – which shapes how personal data are protected in the European Union – is not fully respected when the data subject is an applicant for international protection. This remark acquires even more importance when minors, more vulnerable, are involved.

L’agenzia dell’Unione Europea per l’asilo come strumento di armonizzazione: potenzialità, limiti e prospettive

di Daniela Vitiello

Abstract: L’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo, quale ridisegnata dalla riforma del 2021, assume un ruolo centrale nella risposta istituzionale alla crisi del Sistema europeo comune d’asilo (SECA). Il rafforzamento di tale agenzia si pone in alternativa, per un verso, alla centralizzazione della procedura d’asilo al livello sovranazionale, per altro verso, all’armonizzazione integrale delle procedure nazionali di asilo e accoglienza. Analogamente a quanto avvenuto con l’ultima riforma dell’Agenzia Frontex, il passaggio dall’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) all’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) si propone di ridurre il divario di attuazione della normativa del SECA mediante meccanismi centralizzati di monitoraggio e gestione della crisi, nonché strumenti interpretativi e di condivisione di informazioni, metodologie e buone pratiche. In tal senso, la riforma dell’EUAA è tesa a realizzare un’armonizzazione “dal basso” nel settore della protezione internazionale, puntando sull’integrazione amministrativa e giudiziaria per aggirare i limiti dell’armonizzazione in via legislativa del SECA e delle strategie regolatorie basate sulla presunzione di mutua fiducia tra gli Stati membri. Il presente scritto propone una riflessione sulle potenzialità, i limiti e le prospettive di sviluppo di tale approccio nella cornice giuridica del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, concentrandosi, in particolare, sul bilanciamento tra l’efficienza della cooperazione e la tutela effettiva dei diritti fondamentali.

Abstract: The European Union Asylum Agency, as reshaped by the 2021 reform, plays a central role in the institutional response to the crisis of the Common European Asylum System (CEAS). The strengthening of this Agency is an alternative to the centralisation of the asylum procedure at the supranational level on the one hand, and to the full harmonisation of national asylum and reception systems on the other. Similarly to the last reform of the Frontex Agency, the transition from the European Asylum Support Office (EASO) to the European Union Asylum Agency (EUAA) aims to create a level playing field on asylum through centralised monitoring and crisis management mechanisms, as well as interpretation tools and the sharing of information, methodologies, and good practice. In this sense, the reform of the EUAA pursues a “bottom-up” harmonisation in the field of international protection, relying on administrative and judicial integration to circumvent the pitfalls of both the legislative harmonisation of the SECA and regulatory strategies based on the presumption of mutual trust between the Member States. This paper proposes a reflection on the potential, limits, and prospects for the development of such an approach within the legal framework of the New Pact on Migration and Asylum, focusing in particular on the balance between the efficiency of cooperation and the effective protection of fundamental rights.

Il Protocollo Italia-Albania e il Diritto dell’Unione europea: una relazione complicata

di Eleonora Celoria, Andreina De Leo

Abstract: Il Protocollo Italia-Albania, ratificato con l. n. 14/24, consente all’Italia di valutare domande di protezione internazionale su territorio albanese, ma sotto la giurisdizione italiana. L’esercizio della giurisdizione e l’applicabilità del diritto italiano – che recepisce le rilevanti direttive in materia di asilo – alle procedure extraterritoriali svolte in Albania pone alcuni interrogativi inediti rispetto al rapporto tra l’ordinamento interno e il diritto dell’Unione europea. Il contributo si propone di indagare se il sistema delineato dal Protocollo Italia-Albania ricada entro l’ambito di applicazione del diritto dell’Unione, e se possa compromettere gli obiettivi sovranazionali definiti nell’ambito della creazione di un sistema comune di asilo. Dopo aver operato una ricostruzione del contenuto del Protocollo e della legge di ratifica, e richiamandosi alla giurisprudenza della Corte di giustizia, si suggerisce che si possa individuare un «collegamento funzionale» tra le procedure condotte in Albania e il diritto dell’Unione europea. Un simile collegamento farebbe ricadere la situazione in esame nell’ambito di applicazione di quest’ultimo, e, di conseguenza, impone di valutare se vi siano profili di tensione o incompatibilità tra le procedure previste dal Protocollo e il diritto primario e secondario dell’Unione.

Abstract: The Italy-Albania Protocol, ratified by Law No. 14/24, allows Italy to examine applications for international protection on Albanian territory, but under Italian jurisdiction. The exercise of jurisdiction and the applicability of Italian law – which incorporates the relevant EU directives on asylum – to extraterritorial asylum processing carried out in Albania raises some novel questions relating to the relationship between domestic and European Union law. This contribution aims to investigate whether the system outlined by the Italy-Albania Protocol falls within the scope of application of EU law and whether it may compromise supranational objectives established for the purpose of creating a common european asylum system. After reconstructing the content of the Protocol and the ratification law, and referring to the case law of the Court of Justice, the essay suggests that a «functional link» between the procedures conducted in Albania and EU law can be identified. Such a link would bring the situation under examination within its scope of application and, consequently, require an evaluation of whether there are areas of inconsistency or incompatibility between the procedures provided for by the Protocol and primary and secondary Union law.

Cerca nel sito

Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter
Please wait

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

© 2017-2023 Diritto, Immigrazione e Cittadinanza. Tutti i diritti riservati. ISSN 1972-4799
via delle Pandette 35, 50127 Firenze