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Fascicolo 2, Luglio 2019


«L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

(Italo Calvino, Le città invisibili, Torino, Einaudi, 1978)

 

Rassegna di giurisprudenza europea: Corte europea dei diritti umani

Art. 3: Divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti *
Nel periodo in esame, la Corte Edu si è pronunciata su ricorsi riguardanti l’art. 3 Cedu, relativo al divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti, sotto due diversi profili:
a) Non-refoulement
Il caso G.S. c. Bulgaria (Corte Edu, sentenza del 4.04.2019) riguarda un cittadino iraniano, accusato di truffa nel suo Paese, che lamenta una violazione dell’art. 3 Cedu nel caso in cui le autorità bulgare procedessero con il suo allontanamento.

Corte di Giustizia dell'Unione europea

Regolamento 604/2013: trasferimento del richiedente protezione internazionale verso lo Stato membro ritenuto competente
Nel caso M.A. (C- C 661/17, 23.1.2019), la CGUE ha avuto modo di chiarire il senso della “clausola discrezionale” dell’art. 17, par. 1, reg. 604/2013 (“Dublino III”), che stabilisce una deroga alla competenza dello Stato membro di primo arrivo nel caso in cui un altro Stato membro decida di sostituirvisi nell’esame della domanda del richiedente asilo. S.A. e M.A. sono cittadini di Stati terzi che hanno soggiornato per qualche tempo nel Regno Unito, dove hanno dato alla luce un figlio (ad oggi minore).

Rassegna di giurisprudenza italiana: Allontanamento e trattenimento

ESPULSIONE
Presenza di legami familiari in Italia
Come già nel precedente numero della Rivista riprendiamo il discorso della rilevanza dei legami familiari nel nostro Paese dello straniero espellendo ai fini della valutazione imposta dall’art. 13, co. 5-bis, d.lgs. 286/98: il susseguirsi di decisioni giurisprudenziali sull’argomento ne evidenzia l’attualità ed il ripetersi di errori applicativi da parte delle decisioni dei Giudici di pace.

Ammissione e soggiorno

Conversione del permesso di soggiorno
Con sentenza n. 1156 del 19.2.2019 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione n. 743/2018 del Tar Emilia Romagna, Bologna, di rigetto del ricorso proposto da un cittadino straniero avverso il provvedimento questorile di irricevibilità della domanda di conversione del permesso di soggiorno da lavoro stagionale a lavoro, motivato sulla tardività della richiesta.

Asilo e protezione internazionale

LO STATUS DI RIFUGIATO

Appartenenza ad un particolare gruppo sociale
La Corte di cassazione, con sentenza n. 11176 del 23.4.2019, decidendo sul ricorso di un cittadino della Costa d’Avorio, ritenuto credibile sulla sua relazione sentimentale omosessuale, sulle reazioni e le accuse della famiglia, nonché sul ritrovamento del cadavere del compagno – si è soffermata sulla previsione del d.lgs. 19.11.2007 n. 251, art. 5, lett. c).

Cittadinanza e apolidia

Anche nel primo quadrimestre del 2019 risultano numericamente prevalenti le pronunce dei giudici amministrativi in tema di acquisto della cittadinanza per naturalizzazione. Tuttavia, rispetto al perdurante e consueto filone giurisprudenziale dei giudici amministrativi che avvalorano gli esiti negativi delle domande di cittadinanza, emergono alcune, diverse decisioni del Consiglio di Stato,

Famiglia e minori

FAMIGLIA
Ordine di rilascio, in via d’urgenza, di un visto di ingresso per motivi umanitari a favore di un minore in gravi condizioni di salute presente in Libia al fine del ricongiungimento con la madre in Italia
Con ordinanza ex art. 700 c.p.c. del 21.02.2019, il Tribunale di Roma ha ordinato al Ministero degli Affari Esteri il rilascio di un visto per motivi umanitari ex art. 25 Regolamento CE 810/09 nei confronti di un minore non accompagnato nigeriano che si trovava in Libia dove si era recato nella speranza di riuscire a ricongiungersi con la madre in Italia.

Non discriminazione

Nel corso del primo quadrimestre del 2019 sono intervenute due attese pronunce della Corte costituzionale in relazione alla natura discriminatoria o meno del requisito del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo richiesto sia per l’assegno sociale, sia per l’assegno di maternità, sia per l’assegno nucleo famigliare.

 

Assegno sociale

La Corte costituzionale con sentenza n. 50 depositata il 15 marzo 2019 ha ritenuto non fondata l’eccezione di costituzionalità sollevata dai giudici del lavoro di Bergamo e di Torino in relazione al requisito, ritenuto discriminatorio, del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo

Penale

Diversi sono gli ambiti di materia su cui incidono i provvedimenti che di seguito si andranno ad analizzare.
Il primo riguarda la responsabilità per il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare di cui all’art. 12 TU in capo alle ONG che operano soccorsi in mare. Del tema ci eravamo occupati nella rassegna n. 2/2018, ove avevamo dato conto in particolare del sequestro della motonave Iuventa (di proprietà della ONG tedesca Jugend Rettet),

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